L’idea del Museo per l’Arte del Rame e del Tessuto nasce nei primi anni Ottanta del ‘900. Esisteva fin dal primo momento la consapevolezza che la comunità di Isili, volendo sentirsi rappresentata nella sua interezza attraverso un museo, avrebbe dovuto riflettere sulle tre principali forme di artigianato che l’hanno caratterizzata nel tempo. Arte del rame, tessitura e intaglio del legno sono tutte profondamente inserite e integrate nel sostrato agropastorale che ne costituisce chiaramente la base sociale e culturale.

In un primo tempo il museo si focalizza sull’arte del rame perché questa costituisce un unicum in Sardegna. Il rame, infatti, almeno a partire
dalla seconda metà dell’Ottocento, si lavora quasi esclusivamente ad Isili.

Per anni i lavori del museo s’intrecciano con quelli dello stabile che lo ospita, il seicentesco Convento degli Scolopi.

Quando se ne presenta l’opportunità, alla fine degli anni Novanta, s’intraprende la realizzazione di una nuova sezione dedicata al tessuto.
Con l’intento di essere di stimolo alla produzione, si dà precedenza all’innovazione e si realizzano i trenta splendidi arazzi esposti al primo piano.

Le prime due sezioni, rame e tessuto, si aprono al pubblico insieme, il 26 agosto del 2000.

A dieci anni di distanza, nel 2010, si apre la terza sezione dedicata agli aspetti più specificamente etnografici della tessitura stessa.

Nel 2012 il Museo, con la prima mostra delle opere tessili di Dolores Ghiani “Sa bèrtula de s’urrei”, torna all’esterno ad esplorare il cambiamento che esso stesso ha contribuito a produrre.

Nel 2015, con un progetto finanziato con fondi regionali ed europei, si introducono nuovi elementi nel linguaggio espositivo del museo volti a una maggiore armonizzazione tra le tre sezioni, si producono nuovi video e si pubblica il volume Maratè. Il Museo per l’arte del rame e del tessuto.