Is Cogas de Is Coronas – Uno sguardo d’insieme
La mostra propone uno sguardo d’insieme sul lavoro che Dolores Ghiani ha realizzato negli ultimi sette anni, dopo l’esperienza che diede vita nel 2012-2013 alla Mostra “Sa bèrtula de s’urrei”.
In primo luogo vogliamo spiegare perché questa mostra è stata allestita nelle sale del Museo Maratè anziché in una sala esterna. La ragione è che questi lavori e queste opere rappresentano l’esempio concreto di ciò che la missione del museo si propone di realizzare. Sono cioè il frutto di un dialogo continuo e vivo tra la comunità e l’istituzione museale. Abbiamo quindi voluto che, anche fisicamente, il lavoro di una tessitrice che continua a lavorare ogni giorno, ed è quindi parte importantissima del presente della tessitura isilese e più in generale sarda, dialogasse in un confronto ravvicinato con quanto il museo racconta.
All’origine dei lavori del museo qualcuno manifestò la preoccupazione che il museo diventasse un’esposizione di cose morte, che potesse contribuire a chiudere definitivamente il percorso di un mondo finito. Questi lavori dimostrano che il museo ispirato dal lavoro delle tessitrici è a sua volta fonte di ispirazione e di crescita umana e professionale per le tessitrici di oggi e di domani.
Si attiva una circolarità positiva tra studio, riflessione, racconto del passato e costruzione giorno per giorno del futuro. Circolarità che si allarga all’esterno della comunità locale e che arricchisce ed è a sua volta arricchita dalle intelligenze con cui entra in contatto. Un esempio di ciò è l’arazzo dedicato da Dolores a Maria di Isili, romanzo di Cristian Mannu pubblicato nel 2016 e vincitore del Premio Calvino che, per esplicita ammissione dell’autore, ha trovato ispirazione proprio nelle opere e nel racconto del Museo Maratè.