Marate | Museo per l'Arte del Rame e del Tessuto
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IL SOGNO DELL’ASINO

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Tessitura: eseguita su telaio orizzontale
Tecnica: Isilese, unu in denti, a tentura
Pettine: 48/10 misure 1,00 x 0,48
Ordito: cotone
Materiali: seta, cotone stracci, filati laminati, rame
Disegni tradizionali: is molentis, sa mosta de aba
Colorazione: naturale e no
Periodo di realizzazione: 2017


Il sogno dell’asino


Il motivo principale è tratto da “su cumenzu”, il disegno tradizionale, noto a noi tessitrici isilesi come “su molenteddu”, l’asinello. Non si sa con certezza a cosa è attribuito questo nome, perché non sembrerebbe che il disegno rappresenti proprio un asinello.Personalmente è una figura che mi ha sempre affascinato con la sua coda così elaborata e molto volentieri tessevo questo motivo da cui ho preso spunto per raccontare una “favola tessuta” accompagnandola ad altri motivi estrapolati dalla tradizione.

Su un fondo di rame ho immaginato i colori del mare e della campagna che danno vita alla storia: verde, azzurro, giallo, viola, grigio, rosso scuro e bianco argento, rappresentati con filati di seta, rame, cotone, lana laminata e stracci.

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Un giovane asinello se ne stava tutto il giorno immerso nell’acqua del mare, tra gli scogli intravedeva il sole, osservava con viva curiosità gli uccelli nei loro movimenti e nei loro colori e pensava che a starsene a mollo prima o poi gli sarebbero spuntate le ali. Ma quando decise di uscire dall’acqua si ritrovò col pelo bianco luccicante ma senza ali e con la coda di sempre. Deluso si domandò: ma perché questi volano? Perché hanno le ali, ma se questi al loro posto avessero la mia coda certamente non volerebbero, quindi è una questione di ali. Allora se mi prestassero le loro ali io sicuramente riuscirei a volare… volare…ah volare.

Finalmente un bel giorno si ritrovò con due meravigliose ali bianche argentate, attorniato da miriadi di uccelli bianchi; riusciva a volare con loro in alto, sempre più in alto. Si notavano solo la testa e le ali (simbolo del sogno). La sua gioia fu immensa. Pago di tutto ciò aprì gli occhi e si accorse che sopra di lui c’erano due linee: una bianca, che segnava il confine del sogno e una più scura come la terra, che segnava il confine della realtà. Sulla terra la sua famiglia, in fila, in cammino; allora con grande saggezza disse: – Intanto asino sono e asino rimango…, come dire – bello sognare ma al risveglio è bene avere i piedi ben piantati per terra…

Doloretta Ghiani

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